Recensione - Red Carpet di Giorgia Penzo

Recensione pubblicata sul blog SognandoLeggendo - due anni fa, durante la mia collaborazione.
TITOLO: Red Carpet

SCRITTRICE: Giorgia Penzo
SERIE: //
EDITO DA: GDS 
PREZZO: € 2.49 (ebook), € 16.90 (cartaceo)
RECENSIONE PUBBLICATA NEL BLOG: SognandoLeggendo.
PAGINE: 307  p.
TRAMA: In un presente alternativo, il vampirismo non è più un morbo da debellare ma una risorsa sulla quale investire. Lo sa bene Elizabeth “Lise” Scott, giovane e arrivista responsabile delle negoziazioni alla Immortality Awaits Corporation, l’unica società al mondo in grado di rendere reale il più grande sogno dell’uomo: vivere per sempre. Elizabeth è un brillante avvocato specializzato nella difesa dei vampiri e il legale personale del presidente dell’Immortality Awaits, Ryan J. Constant, uno dei pochissimi pluricentenari in grado di trasmettere il virus dell’immortalità attraverso il proprio sangue. L’arrivo di Adam Reese, arrogante immortale del Vecchio Mondo con un conto in sospeso con il passato, costringerà Elizabeth ad affrontare la sfida più importante della sua carriera. Obbligata dalle circostanze e dal suo orgoglio, si ritroverà al cospetto di un misterioso tribunale segreto – la Corte di Erebo – in un processo che affonda le sue radici ai tempi della Rivoluzione francese.

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“Red Carpet” di Giorgia Penzo è stato una vera sorpresa e, dopo averlo letto, posso sinceramente affermare che questa giovane scrittrice italiana non ha nulla da invidiare alle sue rivali straniere. Ha uno stile originale e innovativo, molto attento alle descrizioni e alla storia. È un libro che si legge tutto d’un fiato.
L’autrice ci propone qualcosa di nuovo e non le solite storie urban fantasy che ormai dominano il mercato italiano. Non troverete un’eroina adolescente o l’ennesimo triangolo d’amore. È un libro rivolto anche ad un pubblico adulto caratterizzato da dialoghi frizzanti e protagonisti che più che eroi sono dei veri e propri antieroi.
Vampiro è solo uno dei tanti nomi di queste creature che si possono solo amare o odiare, senza alternativa. Non c’è antidoto al loro ascendente e, che lo vogliamo o no, la nostra vita e la loro non vita sono legate tra loro da un filo indissolubile rosso come il sangue.
Ci sono però tre aspetti del libro che non sono riusciti a convincermi.
Per primo vorrei concentrarmi sulla figura di Lise. Già dalle prima pagine ci rendiamo conto che la scrittrice non ha voluto un’eroina dolce e femminile e non ho niente da ridire perché amo le eroine forti e determinate, ma se all’inizio ho visto una Lise ironica, arrogante e cinica, proseguendo con la lettura il suo carattere mi è parso esagerato. Viene sottolineato più di una volta che lei è senza scrupoli e senza sentimenti, rendendola però un po’ troppo insensibile, antipatica e qualche volta addirittura odiosa.
Sono rimasta anche un po’ delusa dalla storia d’amore, anche se in “Red Carpet” una vera e propria non vi è. Certo, la nostra eroina prova qualcosa per Adam, ma questa pseudo-relazione non è sviluppata e non cresce gradualmente, sembra quasi irreale e sbagliata. Vediamo, infatti, Adam che invita Lise e Ryan al suo piccolo show in giardino durante il quale quattro umani vengono massacrati per puro divertimento e nonostante tutto questo Lise inizia, dal giorno seguente, a provare una strana attrazione verso quel vampiro che in un primo momento viene descritto come un vero e proprio psicopatico. Ricordiamo anche la scena della stanza d’albergo quando Lise permette ad Adam di morderla dopo che il vampiro stava quasi per ucciderla. Un vero amore, direi!
Infine, il terzo e ultimo aspetto che mi ha lasciata un po’ indecisa, sono le numerose descrizioni. La scrittrice infatti si sofferma su dettagli di cui possiamo anche fare a meno; invece quello che manca nel romanzo sono più colpi di scena, più azioni, più complotti e intrighi e addirittura più morti… in fondo, ci troviamo di fronte a vampiri senza nessuna tratto umano.
“La vita ha bisogno di magia e leggende, così come ne ha bisogno la morte. Se esistesse una spiegazione a tutto, l’uomo non sarebbe curioso e senza curiosità non c’è futuro per nessuno. Certe cose sono e rimarranno incomprensibili. Vuoi sapere cosa sono?”
Al mio cenno positivo del capo il vampiro rise di gusto. Una risata grave, quasi maligna. “Sono l’ignoto, piccola mortale. Vorrei che tu provassi anche solo per un istante cosa significhi la meraviglia e l’angoscia di vivere per sempre senza sapere da dove si viene.”
Sono, invece, rimasta travolta dal finale perfetto. Amo il “lieto fine” ma, anche qui, la scrittrice è riuscita a sorprenderci lasciando il libro quasi incompiuto e lasciando noi con il fiato sospeso. Credo che sia stata la parte che mi ha maggiormente emozionata e coinvolta.
“Red Carpet” è andato oltre le mie aspettative e vale la pena di essere letto. Sono sicura che questo primo libro di Giorgia Penzo conquisterà i cuori sia al pubblico più giovane che più maturo.

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