aprile 25, 2016

Recensione - The Danish Girl di David Ebershoff (dal film al libro)

TITOLO: The Danish Girl
SCRITTORE: David Ebershoff

PAGINE: 368
ANNO: 2016
VOTO: 5
CASA EDITRICE: Giunti
PREZZO: 18 euro (cartaceo) - 9,99 euro (ebook)

TRAMA: Che cosa succede quando vedi la persona che ami cambiare radicalmente sotto i tuoi occhi? Tutto nasce da un semplice favore che una moglie chiede a suo marito durante una giornata qualsiasi. "The Danish Girl" di David Ebershoff, un romanzo sui lati oscuri e misteriosi dell'amore e della sensualità. Siamo a Copenaghen, inizi Novecento: entrambi stanno dipingendo nel loro atelier, lui realizza paesaggi velati dalla nebbia del Nord; lei ritrae su enormi tele i ricchi committenti della borghesia cittadina. Proprio per completare uno di questi lavori, il ritratto di una nota cantante d'opera, Greta domanda al marito di posare in abiti femminili. Da principio Einar è riluttante, ma presto viene completamente sedotto dal morbido contatto della stoffa sulla sua pelle. Via via che si abbandona a questa esperienza, il giovane entra in un universo sconosciuto, provando un piacere che né lui né Greta avrebbero mai potuto sospettare. Quel giorno Einar ha un'autentica rivelazione: scopre infatti che la sua anima è divisa in due e forse lo è stata sempre: da una parte l'artista malinconico e innamorato di sua moglie, dall'altra Lili, una donna mossa da un prepotente bisogno di vivere...

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«Non mi abbandonerai?» chiese Lili a Greta. 
 «Mai.»
 Eppure Lili era già in subbuglio.

Quando uscì il film del regista Tom Hooper -The Danish Girl - non avevo nessuna intenzione di andarlo a vedere: un po' perché mi sono resa conto che il cinema è un posto molto rumoroso (gente che parla, che mastica, che russa ... l'ultima volta, infatti, il signore seduto davanti a me si è addormentato a metà film); un po' perché non riesco proprio a rilassarmi in mezzo a tutta quella gente.

Se ho accettato di "sacrificarmi" è stato solo per mia madre. Per qualche strana ragione non riesco a dirle di no. Così, quando mi ha chiesto di accompagnarla ho subito acceso il pc e sono andata ad acquistare i biglietti.

Diciamocelo, le aspettative erano molto alte. In fondo si era diffusa la notizia che, molto probabilmente, Eddie Redmayne avrebbe rubato l'Oscar a Leonardo Di Caprio. Una tragedia!
Sfortunatamente però, a metà film, la mia attenzione è stata catturata dalla poltrona poco comoda e dalla somiglianza di Hans (Matthias Schoenaerts) con Vladimir Putin.
Certo, non posso dire che il film non sia stato interessante o bello ma mi aspettavo molto di più.

La cosa strana è che, una volta tornata a casa, ho subito voluto dare una possibilità a David Ebershoff e, senza perdere tempo, ho ordinato il libro.
Che posso dirvi? 
È stata una delle migliori letture di quest'anno e, come c'era da aspettarselo, il libro è molto diverso dal film: più intenso, emozionante, commuovente (ebbene sì, alla fine ho pianto anch'io).

Molti dei dettagli poi sono stati omessi, i personaggi sono descritti in maniera totalmente diversa, il legame di Einar e Greta che, nel film è più fisico, nel libro è quasi platonico e, infine, la stessa trasformazione di Einer/Lili che, nella trasposizione cinematografica, sembra inizialmente un gioco, mentre nel libro Lili, già dalla sua prima apparizione si mostra per quello che è, ovvero un persona reale che cerca di sopravvivere.

Dal porto era salita la nebbia, e ora faceva freddo: d'un tratto pensò che era Lili, con i suoi avambracci nudi, a sentire il vento, non Einer; era Lili che sentiva l'aria umida correre veloce su per i pelli, quasi invisibili, che si arrampicavano sulla sua nuca. Nel profondo, sotto lo chiffon, la camicetta e infine i mutandoni di lana retti da un laccio, anche Einar cominciava a sentire freddo guardando una persona senza cappotto che lotta contro il gelo. Si accorse che lui e Lili avevano qualcosa in comune: due polmoni azzurri come un'ostrica, un cuore vibrante, gli occhi spesso cerchiati di rosa per la stanchezza. Ma nel cranio era come se ci fossero due cervelli, una noce divisa a metà: quello di lui e  quello di lei. 

Il libro è ispirato alla storia vera di Lili Elbe, icona del mondo transgender. Sottolineo ispirato perché, se provate a leggere le ultime pagine (quelle dopo il capitolo finale), scoprirete che molti dei particolari sono frutto dell'immaginazione di David Ebershoff. È stato un po' uno shock scoprirlo quando per tutto il tempo pensavo di leggere un romanzo storico/biografico. Ciò nonostante, però, il libro non ha perso il proprio fascino.

Faceva caldo, Einer si asciugò il labbro sulla manica. Dentro provava una strana sensazione, come se avesse l'anima intrappolata in una gabbia di ferro: il cuore gli batteva forte, Lili gli si agitava dentro, ridestandosi, scuotendosi, sfregandosi con il fianco contro le sbarre del suo corpo. 

Tutto inizia quando Greta chiede al marito di posare per lei. Quel primo contatto con gli abiti femminili sembra risvegliare Lili, una giovane donna che un giorno spera di sposarsi, di diventare madre, di avere una vita normale ma che si ritrova imprigionata nel corpo del pittore Einar Wegener.

Einar, d'altra parte, ha sempre saputo di essere diverso; è un uomo delicato, femminile, timido che cerca di resistere a quei spaventosi impulsi ma, ogni volta che Lili va a trovarli, si sente sempre più spaccato in due, sempre più sfocato.

Greta faceva tutto con un senso di profonda devozione, perché sapeva di poter andare contro chiunque ma non contro suo marito. Era stato lo stesso con Teddy. Lei poteva far arrabbiare sua madre, criticare suo padre e umiliare tutta Pasadena o Copenaghen, ma nel cuore aveva una comprensione e una tolleranza infinite per l'uomo che amava. Neanche per un attimo aveva pensato di impedire che Lili entrasse nella loro vita. Qualsiasi cosa purché Einer sia felice, si diceva. Qualsiasi cosa. 

Ciò che il film non mostra è l'amore incondizionato di Greta, rimasta fedele a Einer fino all'ultimo. Lei che, con il suo carattere forte, è pronta a sacrificare il loro matrimonio, accettare la morte del marito per renderlo felice. Einer, infatti, muore lasciando il proprio corpo a Lili che finalmente può vivere il proprio sogno.

È una lettura intensa, a tratti difficile. È una storia che parla di amicizia, sogni, speranze e sacrifici; una storia tragica ma di una bellezza indescrivibile.
L'unico consiglio che voglio darvi è questo: non fermatevi al film perché il libro ha molte più emozioni da regalarvi.

«Pensi che io stia impazzendo?» le chiese.
Lei si alzò a sedere. «Impazzendo? Chi te l'ha detto?» 
«Nessuno. Ma secondo te?» 
«È la cosa più ridicola che abbia mai sentito. Chi te l'ha detto? Carlisle ti ha detto qualcosa? » 
 «No. È solo che a volte non so cosa mi succede.» 
«Ma non è vero»  disse lei. «Sappiamo perfettamente cosa ti sta succedendo. Lili vive dentro di te. Nella tua anima c'è una ragazza graziosa che si chiama Lili. È semplice. Non ha niente a che fare la pazzia.» 
«Mi chiedevo semplicemente cosa pensassi di me.» 
«Penso che sei l'uomo più coraggioso che io conosca»  disse. «Dormi, adesso.» Greta strinse il pugno più forte e ritrasse il ginocchio. I suoi capelli strisciarono sulla gola di lui.


4 commenti:

  1. Oh wow. Ero indecisa al riguardo! Avevo immaginato fosse una storia molto forte, ma non pensavo fosse così bella!
    Ci farò un pensierino!

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    1. Ciao Ile, è un romanzo davvero molto bello anche se non rispecchia al 100% la vera storia di Lili Elbe.
      Se tralasciamo, però, questo piccolo dettaglio ... beh, devi leggerlo assolutamente! *^*

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  2. Io ho AMATO il film e l'interpretazione di Eddie, non vedo l'ora di acquistare anch'io il libro, la tua recensione mi ha fatta divenire ancora più curiosa.

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    1. Eddie è stato bravissimo! L'ho trovato quasi più femminile di Alicia Vikander. XD
      Forse uno di questi giorni darò una seconda possibilità al film.

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