agosto 11, 2015

My favorite quotes #8 - Il Trono di Spade di George R.R. Martin (prima parte)

Mi sono resa conto che sono passati troppi mesi dall'ultima volta che ho pubblicato My favorite quotes. Da una parte perché non ho trovato delle citazioni degne di nota. Dall'altra perché ... beh, perché sono stata un "tantino" assente. 

Da quando ho iniziato, però, a leggere il libro di George R.R. Martin - Il Trono di Spade - mi sono sentita di nuovo ispirata. Così, prima ancora di rendermene conto, mi sono ritrovata con un libro (ebook nel mio caso) pieno di pagine evidenziate.  mai pasticciare un libro!
Ho sottolineato tutte quelle scene che mi hanno ricordato la serie tv. 
Tutte quelle frasi EPICHE che mi hanno fatto emozionare e venire la pelle d'oca. 

Quelle che state per leggere sono cinque delle mie scene preferite (almeno per il momento). In realtà, ce ne sono tante altre ma il post sarebbe diventato davvero troppo lungo. Quindi, per il momento, mi fermo a queste anche se, molto probabilmente, settimana prossima posterò una seconda parte. 

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«Tu però sei il bastardo.»
«Lord Eddard Stark è mio padre» ammise Jon rigidamente.
«Si vede.» Tyrion studiò i suoi lineamenti. «In te c'è molto più l'uomo del Nord di quanto non ce ne sia nei tuoi fratelli.»
«Fratellastri» corresse Jon. Le parole del Folletto gli avevano fatto piacere, ma cercò di non darlo a vedere.
«Allora lascia che ti dia qualche consiglio, bastardo» riprese Tyrion Lannister. «Mai, mai dimenticare chi sei, perché di certo il mondo non lo dimenticherà. Trasforma chi sei nella tua forza, così non potrà mai essere la tua debolezza. Fanne un'armatura, e non potrà mai essere usata contro di te.»
Jon Snow non era in vena di stare a sentire consigli, di nessuno. «Tu che ne sai di cosa significa essere un bastardo?»
«Agli occhi dei loro padri, tutti i nani sono bastardi.»


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Nessuno gli aveva detto che entrare nella confraternita avrebbe significato tutto questo. Nessuno tranne il Folletto. Nella lunga strada verso l'estremo Nord, il nano era stato l'unico a dirgli la verità, ma a quel punto era troppo tardi. E suo padre? Sapeva cos'avrebbe trovato sulla Barriera? Doveva saperlo, e questa consapevolezza contribuiva solo a rendere la sofferenza più acuto. 

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«Ragazzo, ragazza ...» Syrio Forel non si scompose. «Per me sei una lama, nient'altro.» Battè di nuovo i denti. «Difatti, così s'impugna. Ricorda: non stai impugnando una mazza ferrata. Stai impugnando un ...»
«... Ago» completò Arya, con fierezza.
«Difatti. Ora daremo inizio alla danza. Ricorda, piccola, non è la danza del ferro degli occidentali che andremo a imparare, non è la danza del re, fendenti e colpi. No, no, no. Questa è la danza braavosiana, la danza dell'acqua, rapida e improvvisa. Tutti gli uomini sono fatti d'acqua, lo sapevi, questo? E quando li buchi l'acqua fuoriesce e gli uomini muoiono. Ora danza con me.» Fece un passo indietro e sollevò la propria spada di legno. «Danza e cerca di colpirmi.»
Arya Stark cercò di colpirlo. Ci provò per quattro ore consecutive, finché ogni muscolo del suo corpo non le fece male. Non ci riuscì mai, nemmeno una volta, e intanto Syrio Forel continuava a battere i denti e a dirle cosa fare e come farlo.
Il giorno dopo ebbe inizio la vera danza. 


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«Oh, mio piccolo bambino dell'estate» disse delicatamente la Vecchia Nan. «Che cosa sai tu della paura? La paura viene con l'inverno, mio piccolo lord, quando la neve cade e si ammucchia fino a cento piedi di altezza, quando i venti gelidi ululano dal Nord. La pura appartiene alla Lunga notte, quando il sole nasconde il proprio viso per anni e anni. La Lunga notte nella quale i bambini nascono e vivono e muoiono in tenebre senza fine, i meta-lupo diventato simili a scheletri per la fame, e ombre bianche camminano nelle foreste.» 
[...]
«Fu dalle tenebre che gli Estranei vennero per la prima volta» riprese la Vecchia Nan. «Cose antiche, cose fredde e morte.»  


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«Lord Petyr» lo fermò Ned «.ti sono grato per il tuo aiuto. Forse mi sono sbagliato a non fidarmi di te.» 
«Impari con lentezza, lord Eddard.» Ditocorto si arricciò il pizzetto. «Da quando sei smontato dal tuo cavallo, non fidarti di me è stata la cosa più giusta che tu abbia fatto. » 


Bene bene, vi hanno fatto venire voglia di iniziare questa serie?! 
Io spero di finire, entro settembre, anche il secondo volume. 
(Non pensavo che l'avrei mai detto ma mi sta piacendo sempre di più!!)

vi mando un enoooorme abbraccio virtuale

2 commenti:

  1. mmmmh, boh, io ho visto la prima stagione e mezza ma... non mi è piaciuto per niente. Ho continuato solo perché volevo capire cosa ci trovano tutti di bello :P non saprei, magari i libri son molto più belli e quindi cambierò idea!^^ Però è proprio la storia che non mi diceva nulla :( devo esser l'unica al mondo a pensarlo, ahahahaha XD

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    1. Nooo, mi stai spezzando il cuoricino di nuovo! T---T
      Ti confesso che all'inizio anch'io avevo dei dubbi sulla serie: troppe scene di sesso e troppi animali morti. Dopo però le cose si sono fatte più "serie".
      Leggere il libro è come rivedere di nuovo tutti gli episodi. I personaggi poi sono tutti particolari, ognuno con un carattere diverso. È come se ogni capitolo (ovvero, ogni volta che cambia il pov) fosse scritto da uno scrittore diverso. 😁

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