My Favorite Quotes - Big Fish di Daniel Wallace

Voilà! Vi presento la mia nuova(ormai vecchia) rubrica - My Favorite Quotes.
Ne volevo una interamente dedicata alle mie citazioni preferite. Quelle che mi hanno emozionata. Che mi hanno fatta piangere. Sognare. Ridere.
Una volta a settimana quindi - e più precisamente, ogni venerdì - pubblicherò una delle citazioni che mi sono rimaste nel cuore.
Buona Lettura! 

¡Hola carissimi!

Come state oggi? Io mi sono finalmente decisa di pubblicare questo post. Era da un po' che cercavo la citazione giusta. Ho sfogliato tantissimi libri. Ho riletto tutte le frasi sottolineate nelle mie precedenti letture e ... beh, ho trovato questa! 

A man tells his stories so many
times that he becomes the stories

Conoscete il film Big Fish?! 

Dalle tante volte che l'ho visto ormai so a memoria tutte le scene. È diventato, già da subito, uno dei miei film preferiti ed è inutile dirvi che mi sono innamorata anche del romanzo di Daniel Wallace. Un piccolo capolavoro!

Perché ho scelto proprio questa?

Non ridete, ma l'ho scelta perché, in questi ultimi mesi, mio papà lavora lontano e torna a casa soltanto durante i weekend. Potete quindi immaginare la disperazione di Rudi (di solito, infatti, sono inseparabili). Sta sempre davanti alla porta. Fa gli occhioni tristi tristi. E devo obbligarlo a mangiare.

Così, mi sono detta, perché non pubblicare questa tenera (anche se triste) citazione dedicata a tutti papà?!

«Non sono mai riuscito a parlare di queste cose faccia a faccia con qualcuno» dice e si agita sotto le lenzuola. «Chi può dirlo con certezza? Non ci sono prove, perciò un giorno penso di sì, il giorno dopo di no. Altre volte, non lo so. C'è un Dio? A volte sono convinto che ci sia, altre non ne sono tanto sicuro. Nella condizione in cui sono, che non è certo ideale, mi sembra più appropriato rispondere con una bella barzelletta. Per lo meno fa ridere.»

«Ma una barzelletta» dico «diverte per un minuto o due, poi basta. Non ti resta niente. Anche se cambi idea un giorno sì e uno no, avrei preferito che mi avessi parlato di queste cose. Anche i dubbi sarebbero stati meglio di questo fiume di barzellette.»

«Hai ragione» dice abbandonandosi sul cuscino, gli occhi rivolti al soffitto, come se non potesse credere che io abbia scelto proprio questo momento per imporgli un compito del genere. È un peso, per lui molto gravoso, che lo schiaccia e io non riesco a credere di avergli parlato nel modo in cui l'ho fatto.

«Però» dice «se io ti avessi parlato di tutti i miei dubbi ... su Dio, sull'amore, sulla vita e sulla morte, adesso ti ritroveresti solo con un bel mucchio di dubbi. Invece così, pensa a quante barzellette divertenti conosci.» 

«Non sono tutte così divertenti.» 

Si sente il ronzio del condizionatore che fa ondeggiare le veneziane. Il pulviscolo danza nelle lame di luce proiettate dalla fessure. Nella stanza si avverte un leggero fetore a cui pensavo di essermi abituato, ma non è così. Mi dà sempre un seno di nausea, adesso ancora più forte. O è questo oppure è l'emozione per aver appena saputo di mio padre più cose di quante abbia mai potuto saperne in tutti gli anni passati.

 Chiude gli occhi e io ho paura, il cuore mi batte, penso che dovrei chiamare mia madre, ma quando sto per muovermi mio padre mi stringe leggermente la mano nella sua.

«Sono stato un buon papà» dice.

E lascia che questa affermazione opinabili resti lì sospesa come in attesa di una mia valutazione. Lo guardo, la guardo.

«Tu sei un buon papà» dico. 

Lo so lo so, non doveva essere così lunga ma non riuscivo a fermarmi. Credo di aver trascritto un'intera pagina (forse addirittura, due). Che faticaccia!

Non è stato inutile, vero? 

Avete già aggiunto il titolo alle vostre wishlist?!

Krissi